Negli ultimi decenni il sistema pensionistico ha subito continue variazioni e di conseguenza molti cittadini che si trovavano a fare i conti calcolando contributi e anni di lavoro, si sono ritrovati costantemente a ridimensionare il loro futuro. Ad oggi la situazione, non è cambiata, anzi, le pensioni subiscono ogni anno modifiche.
Dopo l’introduzione della Legge Fornero, si è scatenato un malcontento generale che ha generato un insieme di reazioni negative e disillusione. Dopo una fase di stallo, in cui la crescita economica rallentava, si sono aggiunte delle leggi provvisorie che permettessero ai cittadini, con una maggiore flessibilità, di andare in pensione a un’età precedente prevista dalla Legge Fornero.
Le caratteristiche del sistema pensionistico italiano
I cittadini italiani considerano la pensione come un obiettivo da raggiungere dopo anni di lavoro. Purtroppo con i continui cambiamenti, la loro frustrazione sale alle stelle, dovendo cambiare, praticamente ogni anno, i loro piani pensionistici. Questo accade perché il sistema pensionistico non riesce a reggere il proprio bilancio, a causa di un invecchiamento della popolazione sempre più alto del tasso di natalità.
Diciamo che il sistema pensionistico italiano potrebbe essere considerato come una matassa difficile da sbrigliare. Da decenni si sono susseguiti modifiche che cambiavano requisiti di età e contributivi. La legge Fornero, oggi, è considerata la legge primaria all’interno di questo sistema, ma ad essa si sono aggiunte delle legge provvisorie che tendono a inserire una maggiore flessibilità.
Le nuove leggi sulla pensione
Purtroppo l’invecchiamento della popolazione è sempre più crescente che collegato a una forte denatalità sta mettendo a dura prova il mantenimento stabile del sistema pensionistico. C’è una generazione di giovani sempre meno numerosa che non riescono, praticamente, a pagare con i loro contributi le pensioni dei più anziani. Ma quali i metodi esistenti per andare in pensione? Scopriamoli insieme:
- Legge Fornero che ha inserito un minimo di età per andare in pensione, con 40 anni di contributi.
- APE volontario che anticipa la pensione a 63 anni, con un prestito bancario agevolato.
- Quota 103 che ha sostituito l’iniziale quota 100, prevede 62 anni di età e 41 anni di contributi.
- Opzione donna che permette alle donne di andare prima in pensione con 35 anni di contribuzione.
E’ comunque sempre valida la pensione di vecchiaia a cui hanno diritto tutti i lavoratori che hanno raggiunto i 67 anni di età con 20 anni di contributi, al momento confermata fino al 2026. Probabilmente l’età dopo questo anno potrebbe crescere, considerando le caratteristiche sulla speranza di vita che tende ad aumentare.
Possiamo confermare che queste sono le leggi sulla pensione che vanno ad affiancare quella ufficiale, la Legge Fornero, probabilmente il prossimo anno ci saranno delle ulteriori modifiche, per garantire un sistema pensionistico più forte. Con molta probabilità, saranno inseriti degli incentivi economici per quei lavoratori che vorranno rimanere a lavoro, una volta che avranno raggiunto l’età pensionabile.