Oleandro, ecco quando piantarlo: il periodo dell’anno ideale

Conosciuto tecnicamente come nerium oleander, l’oleandro è una pianta su cui potremmo raccontarvi un mucchio di cose, a cominciare dal fatto che si presenta molto semplice da coltivare e non dà noie per quanto riguarda cure e attenzioni di una certa portata. E’ particolarmente apprezzato per la sua abbondante fioritura, oltre che per il fatto di essere particolarmente incline anche a temperature piuttosto improbabili.

La sua peculiarità però è legata a un aspetto per certi versi negativo: è infatti, una pianta piuttosto velenosa, nonostante la bellezza e il colore dei suoi fiori sembrino presentare una pianta meravigliosa, ricca di qualità riempitive, per rendere i nostri giardini particolarmente attraenti. In questo articolo vi indicheremo tutti i segreti per avere un oleandro sempre al top, ma verso il quale prestare attenzione, soprattutto se si hanno animali domestici e bambini.

Perché l’oleandro è tossico?

Non diciamo che si tratti di una cosa terribilmente pericolosa, ma è bene conoscere questa sua natura, per non dover arrivare a trovarsi in situazioni di incertezza improvvisa. Tutte le parti di questa pianta, infatti, contengono delle sostanze tossiche, chiamate glicosidi cardioattivi, che se vengono, anche solo accidentalmente ingeriti dall’uomo, possono provocare delle aritmie, perché interferiscono con il ritmo cardiaco. Si tratta di un vero e proprio avvelenamento, che determina anche altri tipi di disturbi.

I più tipici disturbi da avvelenamento nel caso di questa sostanza contenuta nelle varie parti dell’oleandro sono piuttosto comuni, ovvero disturbi gastro-intestinali in primis, come vomito e diarrea; ma anche disturbi neurologici, come mal di testa e confusione, e secchezza delle mucose. Ricordatevi che il rischio più alto lo corrono bambini e animali che magari si avvicinano troppo alle parti velenose di questa pianta e, involontariamente, avvicinando le mani o le zampe alla bocca possono avere un contatto che determina l’insorgere dei sintomi da avvelenamento.

Come curare la pianta a partire dal momento della piantagione?

Una volta presi in esame tutti questi effetti, chiamiamoli, collaterali, siamo pronti per piantare la nostra piantina dell’oleandro; una specie decisamente tenera tenera quando è piccola, pronta a crescere in men che non si dica per regalarci qualcosa di sbalorditivo direttamente nel nostro giardino di casa. Ecco quali sono i passaggi principali per piantare e prendersi cura di una pianta di oleandro:

  • il periodo migliore è sicuramente la primavera, sopratutto nelle zone con inverni freddi, ma puoi optare per qualsiasi periodo dell’anno se non sono molto frequenti le gelate nella tua zona.
  • la zona deve essere piuttosto soleggiata, perché l’oleandro ama la luce diretta del sole i luoghi riparati dal vento.
  • il terreno va preparato e va scavata una buca abbastanza grande per contenere la pianta con tutte le sue radici destinate ad espandersi mano mano che la pianta crescerà.

Alcuni consigli utili sono quelli di prestare attenzione al momento della potatura, soprattutto per ammaestrare la pianta di oleandro, che altrimenti non avrà una buona crescita. Ricordati che deve essere direzionata per impedirle di crescere senza direzione alcuna e selvaggiamente. Inoltre, cerca di dare spazio tra una pianta e l’altra, affinché la chioma imponente dell’oleandro non impedisca ad altre piante di posizionarsi qua e là.

L’oleandro è una bellissima pianta, che dà dei fiori meravigliosi nel corso di tutto l’anno e poi non richiede tanto impegno nella coltivazione e nemmeno nella fioritura. Ci sono delle cose su cui bisogna sicuramente concentrarsi, come per esempio fare attenzione alle parti tossiche della pianta; ma tutto sommato si presenta come un’ottima soluzione per il tuo giardino sempre fiorito.

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