Purtroppo, la popolazione globale si ritrova a combattere costantemente con un problema abbastanza serio: il diabete. Numerosi studi hanno evidenziato che, negli ultimi 40 anni, il numero di persone che soffrono di diabete non è semplicemente raddoppiato, ma addirittura quadruplicato. Tale condizione ha fatto sì che si iniziasse a porre un occhio un pochino più attento nei confronti di questa condizione patologica.
La sensibilizzazione nei confronti del diabete è necessaria al fine di riuscire a ridurre il numero di morti causate in maniera diretta alla presenza di tale patologia. Ma cosa si intende effettivamente per diabete? Con il termine “diabete“, si fa riferimento ad una malattia metabolica e cronica. Essa è strettamente correlato alla glicemia, ovvero la quantità di glucosio disciolto nel nostro sangue. Pertanto, uno dei fattori che può fortemente influenzare il diabete, è rappresentato dall’alimentazione.
Diabete: le diverse tipologie
Anche se spesso viene utilizzato il termine “diabete” in maniera generica, è importante evidenziare che in realtà ne esistono più tipologie differenti. Tra queste ne possiamo identificare due principali: il diabete mellito di tipo 1 ed il diabete mellito di tipo 2. Il primo, definito anche come insulino-dipendente, è dovuto a cause di tipo autoimmuni caratterizzate dalla distruzione completa delle cellule pancreatiche, che quindi non riescono più a produrre l’insulina. L’insulina è l’ormone che si occupa proprio di andare a regolare i livelli di glucosio nel sangue e, nel case del diabete di tipo 1, viene integrata tramite una terapia insulinica.
Il diabete di tipo 2 (definito anche come non-insulino-dipendente), invece, è causato da un deficit nella produzione dell’insulina. Quest’ultima è stata prodotta in maniera così frequente, da non riuscire più ad essere prodotta nella quantità adeguata dalle cellule del pancreas. Talvolta, questo diabete assume anche l’aggettivo di “alimentare“, poiché strettamente correlato allo stile di vita conseguito, nonché all’alimentazione. Oltre a questi due, esistono anche: il diabete gestazionale (che si verifica durante le gravidanze), il diabete monogenico ed il diabete secondario di altra patologia.
Ecco cosa è consigliato mangiare quando si ha il diabete:
Il diabete di tipo 2 è molto più frequente rispetto alle altre tipologie, infatti si riscontra almeno in nove casi su dieci. Non a caso, la maggior parte delle persone affette da diabete si ritrova in condizione di sovrappeso e/o obesità, anche se non bisogna assolutamente generalizzare. Tenere a bada questo diabete è possibile intervenendo sul proprio stile di vita, partendo proprio dal regime alimentare conseguito quotidianamente. Ecco una lista di cibi consigliati quando si è diabetici:
- Cereali integrali e derivati, farina d’avena, quinoa e patate dolci;
- Alimenti di origine vegetale, quali: frutta, verdura e legumi;
- Latticini con un contenuto di grassi ridotto;
- Pesci ricchi di Omega-3: salmone, sardine, acciughe;
- Carni bianche: pollo e tacchino;
- Avocado;
- Frutta secca (con moderazione);
Stare attenti al tipo di alimentazione che si consegue abitudinariamente, rappresenta il primo passo per riuscire a tenere sotto controllo questa patologia cronica. Infatti, come detto in precedenza, l’alimentazione è proprio uno dei fattori più impattanti sul diabete, che è a sua volta un fattore di rischio per una serie di patologie, talvolta anche letali.
Chiaramente, lo stile alimentare svolgo un ruolo cruciale, ma non è l’unico aspetto da prendere in considerazione. È necessario, infatti, abbinare un‘attività fisica ad esso, evitando il più possibile una vita sedentaria. Inoltre, il vizio di fumare e l’eccessivo consumo di alcool sono altri due aspetti che necessitano di essere assolutamente evitati. Ogni persona diabetica è caratterizzata da una certa soggettività, quindi prima di prendere una qualsiasi decisione che possa mutare la propria situazione, sarebbe meglio rivolgersi ad un esperto in materia.