Tra gli alimenti più buoni con cui la natura ci ha deliziato, possiamo facilmente ricondurre la nostra mente verso il miele. Anche se ci si fa poco caso, il processo naturale di produzione del miele è così affascinante da lasciare chiunque a bocca aperta. Il sapore estremamente dolce di questo alimento lo rende particolarmente ideale da consumare durante la colazione, qualche spuntino, o da inserire in qualche preparazione dolciaria.
Attorno al consumo del miele si perpetua, da tanto tempo ormai, un dubbio: ma si può mangiare il miele scaduto? In realtà, la risposta a questa domanda sarebbe molto facile da fornire, poiché numerosi studi pare abbiano evidenziato che il miele non scade assolutamente. Per cui, è fondamentale capire come mai non scade e a cos’è che bisogna prestare particolare attenzione.
Perché il miele non scade?
Di base, sappiamo tutti che il miele non è altro che un prodotto zuccherino secreto dalle nostre amate api. Più nello specifico, il processo di produzione si realizza in maniera del tutto naturale: le api prelevano il nettare dai fiori, lo ingeriscono e con un processo enzimatico vanno a rompere lo zucchero di cui si compone. Così facendo, esso viene scisso in glucosio e fruttosio, che sarà successivamente espulso dalle stomaco delle api sottoforma di intruglio.
Quest’ultimo presenta un contenuto di acqua pari al 70% di tutta la sua composizione. A questo punto, tramite il movimento delle ali, le api riescono a favorire l’evaporazione dell’acqua da quel miscuglio, riducendone drasticamente il contenuto. Se non fosse chiaro, è proprio qui che va ricercata la motivazione per la quale il miele non scade: la quasi totale assenza di acqua. Visto che l’acqua è davvero poca, il miele non rappresenta un ambiente fertile per la proliferazione di batteri e muffe, per cui non scade.
Cosa accade se si magia il miele oltre la data di scadenza?
Quanto detto in precedenza, è tutto assolutamente vero: il miele è un alimento che non scade mai. Tuttavia, la legge prevede che ogni alimento debba riportare sulla propria confezione una data di scadenza, che indicherebbe il tempo massimo entro il quale è consigliabile procedere al consumo. Nel caso del miele, lo si potrebbe mangiare anche oltre tale data, a patto che esso sia stato conservato nella maniera corretta. Prima di mangiarlo, però, è bene valutare i seguenti aspetti:
- Sapore: in genere il sapore non subisce mutazioni significative, tuttavia potrebbe non essere così deciso come all’inizio;
- Colore: potrebbe risultare leggermente più opaco;
- Cristallizzazione: un miele non conservato bene (quindi vicino a fonti di calore e fonti umide) tende a cristallizzare. Tuttavia, il consumo è ancora possibile e si può anche far tornare denso facendolo sciogliere a bagnomaria;
- Odore acido: potrebbe capitare che, se non conservato correttamente, il miele tenda a fermentare. Il processo di fermentazione è accompagnato da gas che renderebbero l’odore del prodotto molto sgradevole, quindi sarebbe meglio non consumarlo;
I suddetti sono tutti gli aspetti a cui bisogna porre particolare attenzione nel momento in cui si decide di voler consumare del miele che abbia superato la sua “data di scadenza”. Come ripetuto già più volte, esso non scade ma per preservare tutte le sue caratteristiche organolettiche è fondamentale che venga conservato in un luogo ideale, generalmente in un luogo asciutto e privo assolutamente di umidità.
Anche dopo la presunta data di scadenza, il miele riesce a mantenere tutte le sue proprietà nutrizionali. Numerosi studi hanno evidenziato che questo alimento, date le sue origini tutte naturali, possiede degli effetti veramente benefici per l’organismo. Ovviamente, non bisogna mai praticarne un consumo eccessivo, poiché si tratta comunque di un alimento che contiene molti zuccheri, anche di origine vegetale. E soprattutto, mai farne un consumo esorbitante nel caso in cui si caratterizzi di uno degli aspetti precedentemente riportati.